La piccola Amélie

Amélie ou la métaphysique des tubes

  • Regia: Mailys Vallade, Liane-Cho Han Jin Kuang
  • Genere: Animazione
  • Paese: Francia
  • Durata: 75′
  • Al cinema dal 1 gennaio 2026

All’età di due anni, il mondo per Amélie è un mistero, ma la scoperta del cioccolato bianco accende i colori di ciò che la circonda e nasce in lei una sfrenata curiosità verso le persone che riempiono le sue giornate, a partire da Nishio-san, la sua tata. Grazie al profondo legame che si instaura tra le due, Amélie inizia a scoprire le meraviglie dell’universo.

Tratto dal libro La metafisica dei tubi di Amelie Nothomb, La piccola Amélie è un film di animazione che racconta la nascita del rapporto tra un essere umano e il mondo attraverso una prospettiva infantile. Nella fase iniziale, l’esistenza è segnata da un rifiuto: Amélie percepisce gli adulti come presenze ostili, e reagisce a questa invasione con un’ostilità speculare. Il mondo umano appare come un insieme di gesti incomprensibili che interrompono la sua autosufficienza. Genitori, fratelli e figure adulte non sono ancora relazioni, ma forze esterne che impongono contatto, voce, movimento.

La trasformazione avviene con la scoperta del cioccolato bianco, che il film costruisce come una soglia percettiva ed esistenziale. Il gusto inaugura una frattura nell’indifferenza originaria: per la prima volta il mondo risponde con una qualità positiva. Da questo momento la realtà si lascia esplorare e il rifiuto lascia spazio alla curiosità. Il cioccolato diventa la porta attraverso cui Amélie accede a un universo di colori, oggetti e volti e tutto all’improvviso comincia ad avere un senso.

Il legame con Nishio-san svolge una funzione decisiva in questo processo. Attraverso una presenza costante e non invasiva, Amélie impara a riconoscere le emozioni, a dare forma ai gesti, a comprendere la continuità affettiva. Solo così lo sguardo infantile può accogliere anche gli aspetti più duri dell’esistenza, come la perdita e la separazione.

La durata contenuta del film, appena 75 minuti, è coerente con il suo progetto: non dilata l’esperienza, ma la concentra, rispettando il tempo percettivo dell’infanzia. Proprio per questo il film si rivolge anche allo spettatore adulto. Visto da adulti, La piccola Amélie ci riporta a quel momento iniziale in cui il mondo non era ancora scontato, ma tutto da scoprire. E il fatto che sia un’opera prima rende questo sguardo ancora più potente: libero, fresco, e abbastanza coraggioso da tornare all’origine e raccontarla senza filtri.

Classificazione: 3.5 su 5.

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