DJ Ahmet

  • Regia: Georgi M. Unkovski
  • Attori: Arif Jacup, Agush Agushev, Dora Akan Zlatanova, Aksel Mehmet, Adem Karaga
  • Genere: Commedia, Drammatico
  • Paese: Macedonia, Repubblica Ceca, Serbia, Croazia
  • Durata: 99′
  • Al cinema dal 23 ottobre 2025

Piccolo villaggio della Macedonia del Nord. Ahmet (Arif Jakup ) è un ragazzo di 15 anni che appartiene alla minoranza turca degli Yürük. Deve lasciare la scuola perché il padre, rimasto vedovo, lo costringe ad occuparsi di venti pecore e del fratellino Naim di 5 anni che non parla più. Si butta allora sulla musica, sua grande passione, che lo porterà ad incontrare e innamorarsi di Aya (Dora Akan Zlatanova ), una ragazza diciassettenne sua vicina, destinata contro la sua volontà a un matrimonio combinato con un uomo emigrato dalla Germania.

Primo lungometraggio del cineasta macedone Georgi M. Unkovski, il film narra il tentativo di liberarsi da un ambiente conservatore e chiuso di due adolescenti e un bambino: è quindi un coming of age, ma non solo. 

Tutto quello che in situazioni “normali” può avere una valenza negativa, acquisisce aspetti positivi, come il mutismo del piccolo Naim che usa il non detto per ribellarsi e usa lo sguardo (insieme alla musica) per allearsi con il fratello nel percorso di liberazione.

Elementi di modernità del mondo virtuale che in una parte del mondo hanno già dispiegato i loro effetti negativi nel mondo giovanile, sono in questo film ancora visti nel loro aspetto positivo.

Nel villaggio macedone il vecchio e il nuovo si scontrano tra chi sa usare internet e chi non lo sa usare e Tik Tok diventa un momento di emancipazione, un video virale una volta tanto assume un aspetto positivo liberatorio e non viene usato negativamente.

La musica, la danza, un rave si scontrano con aspetti tradizionali, conservatori da cui i due adolescenti vogliono liberarsi, pur rendendosi conto delle difficoltà da superare. La pellicola assume quindi l’aspetto onirico del sogno.

 L’originalità del film sta nel raccontare la crescita personale e la liberazione sociale da un ambiente represso in un modo non drammatico ma alleggerito dalla musica diffusa dagli altoparlanti di  Ahmet e i morbidi movimenti della danza di  Aya. Presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival .

Classificazione: 3 su 5.

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