La voce di Hind Rajab

The Voice Of Hind Rajab

  • Regia: Kaouther ben Hania
  • Attori: Amer Hlehel, Clara Khoury, Motaz Malhees, Saja Kilani
  • Genere: Drammatico
  • Paese: Tunisia, Francia
  • Durata: 89′
  • Al cinema dal 25 settembre 2025

The Voice of Hind Rajab è un’opera cinematografica che si radica nella tragedia reale avvenuta a Gaza il 29 gennaio 2024. Il film racconta la disperata vicenda di una bambina di sei anni intrappolata in un’auto sotto attacco, mentre i volontari della Mezzaluna Rossa cercano in ogni modo di raggiungerla.

La sua voce, fragile e autentica, giunge attraverso le registrazioni delle telefonate di emergenza: non è ricostruzione, ma realtà nuda che scavalca la barriera dello schermo trascinando lo spettatore in un’esperienza che non concede distanza emotiva, ma che invita a condividere impotenza e urgenza.

L’impianto estetico del film si sviluppa con grande rigore. La regia sceglie piani sequenza e inquadrature lunghe, non come esercizi formali, bensì come strumenti per trasmettere la pesantezza del tempo che scorre mentre una vita è in pericolo. Ogni scelta visiva serve a sottolineare la gravità del contesto, senza ricorrere a immagini compiacenti o a toni didascalici. La macchina da presa sembra quasi trattenere il respiro insieme alla voce della bambina, costruendo un’atmosfera di attesa angosciosa.

La forza del film risiede proprio nel suo rifiuto di manipolare lo spettatore. Non vi sono orpelli retorici né forzature narrative: ciò che arriva è la semplice verità di una voce infantile che chiede aiuto. È un cinema che non vuole convincere, ma mostrare, lasciando che siano le emozioni primarie — paura, tenerezza, disperazione — a imprimersi nella memoria di chi guarda.

Quando scorrono i titoli di coda, non resta spazio per riflessioni distaccate: il film impone la consapevolezza di un mondo in cui l’innocenza viene travolta dalla violenza. The Voice of Hind Rajab non è solo un documento, ma un atto di resistenza artistica, capace di unire estetica e testimonianza. Attuale più che mai, lascia nello spettatore una ferita che coincide con la sua verità: quella di una bambina che non ha potuto essere salvata.

Classificazione: 4 su 5.

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