Presence

di Amanda Gris

• Regia: Steven Soderbergh
• Attori: Lucy Liu, Julia Fox, Chris Sullivan, West Mulholland, Daniel Danielson
• Genere: Horror, Thriller
• Paese: Usa
• Durata: 85′
• Al cinema dal 24 luglio 2025

Steven Soderbergh ha abituato il pubblico ad alternare blockbuster con cast stellari a opere indipendenti con budget limitati: è sicuramente questo il caso di Presence, thriller drammatico con una forte componente soprannaturale, presentato al Sundance 2024.
Una benestante famiglia americana si trasferisce in una nuova casa, un elegante edificio classico a due piani, con stanze ampie e luminose. Oltre alle consuete dinamiche genitori-figli, moglie-marito, fratello-sorella, tutto è complicato dal fatto che la ragazza deve elaborare il lutto per la morte della sua migliore amica. Inoltre, una presenza misteriosa e inquietante sembra abitare con loro.
La casa è assoluta protagonista: la macchina da presa non esce mai dalle sue mura – tranne che nell’epilogo, con un movimento liberatorio che ha il sapore della fuga – e il film è costituito da circa trenta brevi longtakes, eleganti ma claustrofobici, in cui i personaggi, tutti relegati al ruolo di non protagonisti, si muovono come marionette all’interno di uno spazio che sembra osservarli in modo minaccioso.
Il film non aggiunge molto agli elementi tipici del sottogenere, anche se lo fa con stile impeccabile. L’inquietudine cresce più per accumulazione che per veri colpi di scena; Presence potrebbe essere definito un ghost movie dal punto di vista del fantasma, una variazione originale che ribalta la prospettiva e aumenta il senso di impotenza dei membri della famiglia. Questo minimalismo narrativo, con personaggi e dinamiche interpersonali appena abbozzati, rischia di lasciare freddo lo spettatore, anche se forse è proprio questa sensazione di incomunicabilità che il regista vuole rappresentare.
In definitiva, Presence è un esperimento riuscito a metà: affascinante nella forma, ma meno incisivo nei contenuti, che conferma però la grande libertà creativa di un autore che continua a esplorare linguaggi e generi con uno sguardo assolutamente personale.