Sex

  • Regia: Dag Johan Haugerud
  • Attori: Jan Gunnar Røise, Thorbjørn Harr, Siri Forberg, Birgitte Larsen
  • Genere: Drammatico, Sentimentale
  • Paese: Norvegia
  • Durata: 125′
  • Al cinema dal 15 maggio 2025

Oslo. Due spazzacamini, colleghi e amici (Thorbjørn Harr e Jan Gunnar Røise), entrambi eterosessuali e sposati con donne, si trovano ad affrontare esperienze intime del tutto inaspettate. Uno dei due ha un incontro sessuale con un altro uomo, un’esperienza che tuttavia non interpreta come espressione di omosessualità o di infedeltà. L’altro, invece, è scosso da un sogno ricorrente in cui si vede con le sembianze di una donna in una relazione con David Bowie. 

In questo primo film della trilogia Sex, Love, Dreams, il regista indaga sulle molte sfumature del desiderio sessuale, ribaltando le categorie prestabilite, senza offrire modelli definiti e precostituiti e senza nessun atteggiamento moralista o giudicante. I due colleghi/amici si confrontano sulle esperienze vissute, sia a livello reale sia a livello onirico, con lunghi e serrati dialoghi, stando soprattutto sui tetti della città dove lavorano. Luogo forse metaforico dall’alto del quale è possibile vedere in modo distaccato gli eventi e le loro implicazioni.

Grande forza della parola in tutta la pellicola: il regista, che è anche sceneggiatore, rivela grande capacità nello scrivere i dialoghi, che si inseguono in modo  serrato per sviscerare i sentimenti dei vari personaggi, come se ci trovassimo di fronte a una storia gialla, aspettando con ansia il finale.

Altro tema molto interessante, che ritroviamo costantemente in tutta la trilogia, è la potenza della parola, in questo caso orale (e in Dreams anche scritta) che nel caso di Sex acquista grande valenza, perché diventa portatrice di valori profondi: raccontare con le parole alla moglie l’esperienza vissuta con un altro, piuttosto che tacerlo,  è un tradimento più doloroso?

La storia dei due uomini apre quindi un vero scenario di interrogativi sul sesso, l’amore, i sogni e i desideri, come un vero manuale su cui interrogarsi. La trilogia intera apre continuamente nuovi sipari senza darci risposte, ma lasciando a noi decidere sulle mille possibilità offerte dai sentimenti legati agli affetti, all’amore e al sesso. E apre anche interrogativi sull’immagine che di noi suscitiamo negli altri.

Grandi prove da parte di tutti gli attori, ma su tutto domina una grandissima interprete: la città, che vista spesso con riprese aeree, accoglie gli interminabili interrogativi umani, rimanendo distaccata e imparziale.

Classificazione: 3.5 su 5.

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