Buen Camino

  • Regia: Gennaro Nunziante
  • Attori: Checco Zalone, Beatriz Arjona, Letizia Arnò, Martina Colombari
  • Genere: Commedia
  • Paese: Italia
  • Durata: 90′
  • Al cinema dal 25 dicembre 2025

Checco Zalone, cinquantenne nullafacente, figlio di un grosso imprenditore di divani, vive tra ville, yacht e feste lussuose, circondato da uno stuolo di camerieri e giovani modelle, ricordando a malapena di essere padre. Proprio la sparizione della figlia Cristal lo trascina sul cammino di Santiago, dove, oltre a ritrovare la figlia, riscopre un sé stesso diverso.

Cinque anni dopo Tolo Tolo, si assiste al ritorno del re del botteghino (Zalone), nuovamente in coppia con il regista Gennaro Nunziante, una collaborazione che in passato ha segnato alcuni dei maggiori successi del cinema italiano recente.

Dopo i tentativi più ambiziosi e divisivi di Tolo Tolo, Zalone torna qui con una commedia molto più popolare e disimpegnata. Si ritrovano le battute tipiche del suo stile, alcune molto riuscite, ma il politicamente scorretto che caratterizzava Quo Vado?Sole a catinelle e Che bella giornata lascia spazio a una comicità più prevedibile e a tratti fin troppo buonista.

Il personaggio principale, uno Zalone “Vacchi-Style” (senza nascondere troppo l’allusione al noto imprenditore bolognese), risulta estremamente caricaturale rispetto ai protagonisti dei film precedenti: non più l’italiano medio alle prese con lavoro, famiglia e compromessi, ma una figura volutamente sopra le righe, quasi una maschera che vive in un mondo distante dalla quotidianità della maggioranza degli spettatori, ma lontano anche dalla nicchia di super-ricchi a cui appartiene.

Pur rimanendo nell’ambito della commedia mainstream, il film corre fin troppo veloce nella redenzione del protagonista, con una scrittura più grossolana e lontana dalla compattezza e dall’efficacia di Quo Vado?, che ancora oggi detiene il record di film italiano più visto e con il maggiore incasso nella storia del nostro cinema.

La vera differenza rispetto al miglior Zalone sta proprio qui: se in passato le sue battute colpivano la massa, mettendo a nudo stereotipi, vizi e piccole mostruosità dell’italiano medio, di chi poteva essere il nostro vicino di casa, in questo film il bersaglio principale è, come più frequente in altri prodotti simili, una nicchia ristretta di iper-ricchi.

Una scelta che diverte, ma che riduce l’impatto satirico più ampio che aveva reso Zalone un fenomeno trasversale. 90 minuti spassosi perfetti per un momento di leggerezza dopo i vari pranzi natalizi e che comunque, anche il primo giorno, hanno fatto registrare un risultato ottimo al botteghino.

Classificazione: 2 su 5.

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