Gioia mia

  • Regia: Margherita Spampinato
  • Attori: Marco Fiore, Aurora Quattrocchi, Martina Ziami, Camille Dugay Comencini
  • Genere: Drammatico
  • Paese: Italia
  • Durata: 90′
  • Al cinema dal 11 dicembre 2025

Nico (Marco Fiore) è un ragazzino del Nord costretto a trascorrere l’estate con Gela (Aurora Quattrocchi), un’anziana parente, sola ma autonoma, che vive in una grande casa nel centro di Trapani. Superato il primo inevitabile contrasto, tra questa strana coppia si crea un’inaspettata sintonia, un’unione tra due solitudini molto diverse, mentre il piccolo protagonista riuscirà anche a inserirsi tra i coetanei del luogo.


Margherita Spampinato, palermitana classe 1979, da anni impegnata nell’industria cinematografica come segretaria di edizione e direttrice del casting, realizza un’opera prima scritta e diretta con sorprendente freschezza e sincerità, mantenendo sempre un tono leggero pur affrontando temi profondi. Vedere ragazzini esordienti recitare con naturalezza non è più una novità; ciò che risulta particolarmente riuscito è invece il rapporto tra i due protagonisti, in cui anche gli aspetti più scontati del confronto – nord/sud, modernità/tradizione, tecnologia/lavoro manuale, velocità/lentezza, ragione/religione e superstizione – sono sviluppati con delicatezza e senza mai risultare banali.
Commovente l’interpretazione di Aurora Quattrocchi: una vita dedicata al teatro e vista in ruoli di supporto in moltissimi film (come Nuovomondo di Emanuele Crialese o Nostalgia di Mario Martone) e che, superati gli ottant’anni, ci regala un personaggio rigido, scorbutico e abitudinario che lentamente si apre al piccolo ospite, creando un legame profondo e rivelando dettagli dimenticati della propria storia familiare.


Gioia Mia è un racconto di formazione e un viaggio nello spazio e nel tempo, pur svolgendosi quasi interamente all’interno di un solo palazzo. Il confronto tra generazioni diventa così occasione per comprendere meglio gli altri e fare i conti con se stessi. Un film sincero e riuscito che, presentato nella sezione Cineasti del presente del Festival di Locarno 2025, ha vinto un meritato Pardo per la migliore interpretazione.

Classificazione: 3 su 5.

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