2025
di Silvia Pecorini
- Regia: Ludovica Rampoldi
- Attori: Pilar Fogliati, Andrea Carpenzano, Adriano Giannini, Valeria Golino, Selene Caramazza
- Genere: Commedia
- Paese: Italia
- Durata: 100′
- Al cinema dal 27 novembre 2025
Breve storia d’amore mette in scena la crisi sentimentale di due coppie appartenenti a generazioni diverse. Da una parte Lea, trentenne interpretata da Pilar Fogliati, e suo marito Andrea (Andrea Carpenzano); dall’altra Rocco, cinquantenne interpretato da Adriano Giannini, e sua moglie Cecilia (Valeria Golino). L’incontro casuale tra Lea e Rocco in un bar dà avvio a un’immediata attrazione, innescando una spirale di intrighi e tradimenti che stravolge le vite dei personaggi.
Il film si apre con una sequenza particolarmente efficace: una metaforica partita di scacchi boxe, lo sport praticato da Rocco e che unisce due mondi tanto distanti. Dal ring con cui il flm si apre, la regista costruisce un racconto di vite che si intrecciano e tradimenti scegliendo però di allontanarsi dalla classica narrazione di un certo cinema italiano contemporaneo. Rampoldi – già sceneggiatrice de Il traditore ed Esterno notte – innesta elementi concettuali, utilizza il meccanismo del thriller fino all’inaspettato plotwist nella seconda parte del film.
C’è compostezza, talvolta persino troppa per un film che si prefigge di indagare amore, senso di colpa e tradimento. La relazione clandestina tra Fogliati e Giannini non si accende davvero: l’erotismo appare cristallizzato, i gesti affettivi poco spontanei e si ha la sensazione di un tradimento che non vuole sembrare “sporco”. Restano poi alcuni paradossi incomprensibili a partire dal ricorrente salotto borghese di matrice italica: case e interni poco credibili soprattutto nel caso di Lea, giornalista precaria che sembra faticare ad arrivare a fine mese.
Presentato alla Festa del Cinema di Roma, Breve storia d’amore segna un esordio ambizioso. Rampoldi mostra coraggio nel mescolare generi e nell’affrontare con profondità le sfumature emotive dei personaggi, anche se non sempre queste trovano traduzione completa nel recitato. Il film rivela intuizioni promettenti e una buona solidità di scrittura, pur confermando quanto il passaggio dalla sceneggiatura alla regia possa rivelarsi complesso e tutt’altro che lineare.


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