2025
di Miriam Dimase
- Regia: Julia Ducournau
- Attori: Melissa Boros, Golshifteh Farahani, Tahar Rahim, Emma Mackey, Finnegan Oldfield
- Genere: Drammatico, Horror
- Paese: Francia, Belgio
- Durata: 128′
- Al cinema dal 18 settembre 2025
Alpha (Melissa Boros) una tredicenne che, soffocata dalla presenza costante di una madre iperprotettiva (Golshifteh Farahani), cerca un varco verso l’autonomia in un mondo minacciato da un virus. Il gesto apparentemente innocuo di tatuarsi l’iniziale del proprio nome durante una festa diventa l’innesco di una serie di tensioni: il corpo di Alpha si fa terreno di conflitto, simbolo di una crescita irruenta e di una trasformazione interiore che non trova mai una vera forma compiuta.
Il film si presenta come un’opera ambiziosa, che mescola suggestioni adolescenziali, pulsioni corporee e inquietudini sociali. Julia Ducournau, figlia putativa del body horror cronenberghiano, non rinuncia a contaminare il dramma adolescenziale con inserti perturbanti: l’epidemia che pietrifica gli esseri umani funge da cornice distopica, ma più che rafforzare la trama ne moltiplica i piani di lettura in modo caotico. Il virus diventa metafora potenziale di molte cose – indifferenza sociale, malattie invisibili, paure legate all’identità sessuale – senza però trovare un punto di sintesi. La scelta di alternare diverse fasi della crescita di Alpha accentua il senso di frammentarietà: a volte le transizioni appaiono forzate, altre volte ridotte a un commento esplicativo che impoverisce l’impatto emotivo.
Alpha rimane un’opera sbilanciata, che oscilla tra l’evocazione onirica e il didascalismo più piatto, tra intuizioni visive potenti e spiegazioni superflue. Ne risulta un film che vuole dire troppo e finisce col dire poco, un accumulo di temi che, anziché fondersi, si respingono. Forse la vera pietrificazione è quella del racconto stesso, congelato nel suo eccesso di ambizione.


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