2025
di Miriam Dimase
- Regia: Noah Baumbach
- Attori: George Clooney, Adam Sandler, Laura Dern, Billy Crudup, Riley Keough, Grace Edwards, Stacy Keach, Jim Broadbent, Patrick Wilson, Eve Hewson, Greta Gerwig, Alba Rohrwacher, Josh Hamilton, Lenny Henry, Emily Mortimer, Nicôle Lecky, Thaddea Graham, Isla Fisher
- Genere: Commedia, Drammatico
- Paese: USA, Regno Unito, Italia
- Durata: 132′
- Al cinema dal 14 novembre 2025
Scritto e diretto da Noah Baumbach e presentato in concorso all’82ª Mostra del Cinema di Venezia, il film racconta il viaggio di una star di Hollywood (George Clooney) in crisi d’identità. Accompagnato dal suo agente Ron (Adam Sandler) e da una piccola troupe, Jay attraversa l’Europa senza mai sottrarsi al riconoscimento che lo precede ovunque. La sua notorietà non è un peso da evitare, ma un’occasione di dialogo con chi lo incontra, trasformando il viaggio in una serie di confronti che mettono a nudo i confini sottili tra l’attore e l’uomo.
Baumbach firma una commedia che, dietro la leggerezza dei toni, cela una riflessione metanarrativa sul ruolo della celebrità. Jay Kelly non cerca di nascondersi o di negare il proprio status: accoglie gli sguardi, risponde alle domande, firma autografi. È proprio questo rapporto diretto con il pubblico a far emergere la sua crisi, perché nel confronto con gli altri scopre quanto la sua identità sia ormai inseparabile dall’immagine costruita sullo schermo. Il momento più emblematico è il viaggio in treno, in seconda classe. Qui la star non fugge, ma si espone volontariamente, condividendo lo spazio con persone comuni che lo riconoscono immediatamente. Il treno diventa un palcoscenico in movimento, un microcosmo che restituisce al cinema la sua stessa essenza: un percorso condiviso, fatto di incontri e separazioni.
La commedia alterna leggerezza e malinconia, senza però sorprendere davvero. Clooney gioca con la propria immagine con ironia, mentre Sandler offre un contrappunto più buffo e umano, utile a bilanciare i toni. Jay Kelly non aggiunge nulla di nuovo al tema della celebrità, ma lo racconta con calore e misura. Resta il dubbio, tutt’altro che banale: quanto può un attore dirsi sé stesso, se la sua identità appartiene ormai agli occhi di chi lo guarda?


Lascia un commento