Elephant Man

  • Regia: David Lynch
  • Attori: Anthony Hopkins, John Hurt, Anne Bancroft, John Gielgud, Wendy Hiller
  • Genere: Drammatico
  • Paese: Gran Bretagna
  • Durata: 125′

The Elephant Man è un’opera intensa e commovente diretta da David Lynch, tratta dalla vera storia di John Merrick, un uomo vissuto nell’Inghilterra vittoriana affetto da gravi deformità fisiche. Interpretato magistralmente da John Hurt, il protagonista viene inizialmente mostrato come un fenomeno da baraccone, ma nel corso del film emerge la sua profonda umanità, grazie anche all’impegno e alla sensibilità del medico Frederick Treves (Anthony Hopkins).
Girato in un elegante bianco e nero, il film combina l’estetica visionaria di Lynch con una narrazione classica e coinvolgente, che mette a dura prova l’emotività dello spettatore. A differenza di altre opere del regista, qui il surrealismo diventa funzionale alla storia e alla riflessione morale. The Elephant Man affronta con delicatezza temi come la dignità umana, l’emarginazione e la compassione, mantenendo sempre una stile asciutto che evita eccessi melodrammatici. Da sottolineare come il restauro in 4K, supervisionato dallo stesso Lynch nel 2020, abbia esaltato la fotografia espressionista di Freddie Francis, restituendo profondità ai neri, luminosità ai bianchi e una straordinaria fedeltà alle intenzioni visive dell’autore.
Il film ottenne un ampio riconoscimento critico, con ben otto candidature agli Oscar del 1981, tra cui miglior film, miglior regia e miglior attore protagonista. Tuttavia, non vinse in nessuna categoria: un risultato che sollevò molte polemiche e portò l’Academy ad introdurre l’Oscar per il miglior trucco l’anno successivo. In retrospettiva, anche alla luce della scomparsa del regista nel gennaio 2025, colpisce ancora di più il fatto che sia stata questa l’unica occasione in cui un film di Lynch si sia realmente avvicinato agli Oscar. Un’opera più accessibile e universale rispetto alle sue prove successive, sempre più complesse, oniriche e personali, che lo hanno reso un autore di culto, amatissimo da molti, ma sempre più distante dai canoni del cinema mainstream.

Classificazione: 4 su 5.

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