Zanan-e Bedun-e Mardan
2009
di Amanda Gris
- Regia: Shrin Neshat
- Attori: Pegah Ferydoni, Orsi Tóth, Arita Shahrzad, Shabnam Tolouie, Navid Akhavan, Mina Azarian, Bijan Daneshmand, Shahrnush Parsipur
- Genere: Drammatico
- Paese: Germania, Austria, Francia
- Durata: 96′
La mostra della fotografa e videoartista iraniana Shirin Neshat al PAC di Milano è stata l’occasione per rivedere il suo primo lungometraggio da regista, Women Without Men, vincitore del Leone d’argento per la miglior regia al Festival di Venezia del 2009.
Women Without Men è un film intenso e visivamente affascinante che segue quattro donne nella loro ricerca di libertà nell’Iran del 1953, durante il colpo di Stato che pose fine alla breve parentesi democratica del paese. Sullo sfondo di questo drammatico evento storico, Neshat costruisce un racconto che intreccia la realtà con una dimensione simbolica e onirica.
Le protagoniste, Zarin, Munis, Faezeh e Fakhri, appartengono a generazioni e contesti differenti, ma sono tutte imprigionate in ruoli soffocanti imposti dalla famiglia, dalla religione o dalla società patriarcale. Alcune intraprendono un cambiamento, altre si smarriscono, ma tutte esprimono una resistenza, anche silenziosa, contro l’oppressione che le circonda.
La regia di Neshat si distingue per una straordinaria cura visiva, e la fotografia, ricca di contrasti e di suggestioni, contribuisce a creare un’atmosfera sospesa, fatta di silenzi, sguardi e gesti che invitano a una lettura più profonda. In diversi momenti, l’intreccio tra sogno e realtà richiama il cinema di Luis Buñuel, soprattutto nella sua capacità di rappresentare l’inconscio, il desiderio e la repressione attraverso immagini ambigue e cariche di forza evocativa. Come nelle opere del maestro spagnolo, anche qui il simbolismo non è mai gratuito, ma diventa un linguaggio necessario per esprimere ciò che la realtà non può mostrare apertamente.
Women Without Men unisce impegno civile e forza visiva in un’opera intensa che resta impressa per la sua bellezza e profondità.
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