Dirty Money

2024

di Serena Pasinetti

• Regia: Kim Min-soo
• Attori: Jung Woo , Kim Dae-myung , Park Byung-eun, Jo Hyun-cheol Jeong Hae-kyun, Yoo Teo
• Genere: Azione
• Paese: Corea del sud
• Durata: 100′

Corea del Sud. I detective Myung-deuk (Jung Woo) e Dong-hyuk (Kim Dae-myung) ricevono una soffiata su un’organizzazione criminale cinese coinvolta in un’operazione di riciclaggio di denaro sporco. Decidono così di appropriarsi del bottino, pensando di avere il piano perfetto per cambiare le loro vite. Ma, durante il colpo, si verifica un imprevisto e i due poliziotti corrotti, man mano che cercano di coprire ciò che hanno fatto, si ritrovano sempre più nei guai. Il piano perfetto si trasforma in un incubo.

La vicenda narrata nel film non è sicuramente originale, prende spunto da storie sicuramente viste e riviste nel cinema occidentale del genere azione/crimine con una linea molto sottile tra giusto e sbagliato, ambientate molto spesso all’interno di una polizia corrotta. La pellicola risente quindi di dejà vu (anche ciò abbastanza tipico del cinema di questo genere) che farebbero pensare a una storia abbastanza prevedibile nel suo sviluppo, anche nei colpi di scena molto frequenti, soprattutto nella seconda parte del film. La particolarità dell’opera sta però in alcune caratteristiche che la rendono diversa dai film di questo genere cui lo spettatore è in genere abituato.

Da una parte, la violenza del cinema coreano tanto cruda e eccessiva, disturbante al punto da coinvolgere totalmente il pubblico (o almeno quella parte di esso che ne accetta consapevolmente la visione). Tanto più che questa violenza è lo specchio di una società corrotta e violenta.

C’è poi la bravura degli attori e non da ultima, la grande capacità di un regista che dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, la qualità del cinema coreano. Un cinema che deve molto ai grandi maestri dell’occidente, ma che ha raggiunto un livello di originalità e autonomia sicuramente unici.

Presentato in concorso al 27° Far East Film Festival di Udine.