2025
di Silvia Pecorini
- Regia: Silvio Soldini
- Attori: Max Riemelt, Marco Boriero, Elisa Schlott, Alma Hasun, Nicolò Pasetti
- Genere: Drammatico
- Paese: Italia, Svizzera, Belgio
- Durata: 123′
- Al cinema dal 27 marzo 2025
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Rosa Sauer (Elisa Schlott), una giovane donna tedesca originaria di Berlino, si trasferisce nella casa dei suoceri, a pochi chilometri dalla Tana del Lupo, il rifugio di Hitler, dopo che il marito Gregor è partito per il fronte. Rosa viene però reclutata dalle SS e costretta a diventare un’assaggiatrice del cibo destinato al Führer per verificarne l’eventuale avvelenamento e ogni giorno, insieme ad altre sei donne, deve mangiare quel pasto sapendo che potrebbe essere l’ultimo.
Le Assaggiatrici è un film ispirato al romanzo di Rosella Postorino, pubblicato nel 2018 e vincitore del Premio Campiello. Il libro prende spunto dalla storia vera di Margot Wölk, una donna tedesca che, poco prima di morire nel 2012, rivelò di essere stata una delle giovani costrette a questa battaglia per la sopravvivenza.
Sia il film che il libro si muovono su binari simili: partono dalla veridicità della storia delle assaggiatrici per poi aggiungere elementi romanzati, come la relazione clandestina tra Rosa e uno degli ufficiali delle SS. Se il libro, raccontato in prima persona da Rosa, riesce ad approfondire più a fondo i suoi dilemmi morali e le sue paure, nel film la caratterizzazione dei personaggi resta più superficiale. Le stesse donne, tra cui nascono amicizie, rivalità e scontri, rimangono intrappolate in ruoli statici, senza quelle sfumature che caratterizzano spesso le figure femminili nel cinema di Soldini. Un aspetto interessante è la scelta di raccontare una parte meno esplorata del Nazismo e del contesto storico: la concezione della donna come corpo destinato al piacere, alla procreazione o al sacrificio per testare il cibo del Führer. Donne considerate talmente insignificanti da non essere ritenute nemmeno degne di una sigaretta nelle lunghe pause tra pranzo e cena.
Non si parla di nazisti ed ebrei, ma di donne—tedesche e ariane—che, alla fine, non sono così diverse dalle ebree deportate o fucilate.
Nel complesso è un film rigoroso dalla struttura solida ma che manca di certi guizzi e slanci in cui i personaggi restano abbozzati su una tela elegante ma fredda.


Lascia un commento