1984
di Miriam Dimase
- Regia: Wim Wenders
- Attori: Harry Dean Stanton, Hunter Carson, Justin Hogg, Nastassja Kinski, Dean Stockwell, Aurore Clément, John Lurie
- Genere: Drammatico
- Paese: Repubblica Federale Tedesca, Francia, Gran Bretagna, USA
- Durata: 147′
Dopo anni di vagabondaggio e silenzio, Travis Henderson (Harry Dean Stanton) riemerge dal deserto del Texas privo di memoria e apparentemente in fuga dal suo passato. Ritrovato dal fratello Walt, viene ricondotto a Los Angeles, dove scopre che suo figlio di sette anni, Hunter, è stato cresciuto da Walt e sua moglie Anne.
Con la sua regia contemplativa, i paesaggi mozzafiato e le interpretazioni emotivamente toccanti, Wim Wenders ci regala un’opera senza tempo, capace di toccare corde profonde e di farci riflettere sulla nostra fragilità di fronte all’infinità del mondo e delle relazioni umane. L’immensità dei luoghi, che nella tradizione americana è spesso associata alla libertà, in Paris, Texas diventa un simbolo del senso di abbandono e della difficoltà di ritrovare un’identità.
Sentirsi smarriti in spazi troppo grandi è come essere persi dentro sé stessi, nei propri errori e rimpianti; questa vastità diventa il riflesso di una famiglia frammentata, dove i legami tradizionali, invece di offrire stabilità, si rivelano fragili e carichi di tensioni irrisolte. Travis, nel suo viaggio di redenzione, non tenta di ricomporre il nucleo familiare in senso convenzionale, ma intraprende un percorso che sfida l’idea tradizionale di unità immutabile, cercando una soluzione che dia nuova speranza ai legami spezzati, mostrando al contempo quanto i vincoli affettivi siano intrinsecamente imperfetti e in continua ridefinizione.
Wenders esplora i rapporti familiari con sensibilità e realismo, mostrando come l’amore autentico possa risiedere nella capacità di lasciar andare, offrendo agli altri l’opportunità di costruire un futuro libero dal peso del passato.


Lascia un commento