Arrival

di Serena Pasinetti

• Regia: Denis Villeneuve
• Attori: Amy Adams, Jeremy Renner, Forest Whitaker, Michael Stuhlbarg, Nathaly Thibault, Leisa Reid
• Genere: Fantascienza, Drammatico
• Paese: USA
• Durata: 116′

Dodici misteriose navi aliene stazionano nei cieli della Terra in attesa di contatto. Louise Banks, linguista di fama mondiale, è reclutata dall’esercito degli Stati Uniti insieme al fisico teorico Ian Donnelly con la missione di entrare in una di queste  monumentali astronavi ed “interrogare” gli extraterrestri riguardo le loro intenzioni più o meno pacifiche. Louise dovrà trovare una lingua comune per comunicare con l’Altro. 

Le tre tematiche ricorrenti del film (il Tempo, la Comunicazione e il rapporto con il Diverso) si intrecciano nel racconto. Il Tempo perde la sua linearità, il prima e il dopo si mescolano e solo una visione attenta aiuta a districarsi nella trama. Un inizio che è anche una fine, flashback e flashforward che si mescolano nel presente della protagonista.

Tutto ciò avviene perché Louise allontana il suo pregiudizio sull’Alieno e sul suo modo di comunicare: non cerca di capire l’altro paragonandolo al sé, ma parte dall’altro, si denuda (bellissima la metafora di lei che si spoglia della tuta ingombrante) e comprende il linguaggio dell’Altro. Un modo di comunicare, quello dell’Alieno, non lineare ma  circolare: passato, presente e futuro non in questo ordine. Louise, conoscendo questa nuova “lingua”, farà anche alcune scelte difficili, dall’epilogo, che già lei conosce, doloroso ma che varrà la pena di vivere.

Il tema centrale del film diventa dunque il ruolo che la comunicazione svolge nella relazione col diverso,  sull’importanza della comprensione e della compassione, sulla necessità di un dialogo che superi le barriere linguistiche, e non solo,  partendo dall’Altro. È un film sulle scelte difficili, ma che vanno appieno e comunque  sempre vissute.