2024
di Miriam Dimase
- Regia: Gabriele Salvatores
- Attori: Pierfrancesco Favino, Dea Lanzaro, Antonio Guerra, Anna Ammirati, Anna Lucia Pierro
- Genere: Drammatico
- Paese: Italia
- Durata: 124′
- Al cinema dal 21 novembre 2024
Celestina (Dea Lanzaro) e Carmine (Antonio Guerra) sono due bambini napoletani che nel dopoguerra intraprendono un incredibile viaggio verso l’America. Rimasti soli dopo una serie di eventi drammatici decidono di imbarcarsi clandestinamente su una nave diretta a New York, spinti dal sogno di ricongiungersi con i loro familiari e costruirsi un futuro migliore.
Il film Napoli New York esplora una serie di temi profondi e universali, intrecciati con il contesto storico e il viaggio dei due giovani protagonisti: Carmine e Celestina rappresentano il desiderio di molti italiani del dopoguerra di lasciare la miseria per cercare fortuna altrove e il viaggio è una metafora di crescita in quanto i due protagonisti, pur essendo bambini, devono affrontare difficoltà che li costringono a maturare rapidamente, andando ad evidenziare l’importanza dei legami affettivi e del senso di appartenenza anche se si cerca di lasciarsi il passato alle spalle.
Inoltre, attraverso Celestina, il film riflette anche sul conflitto tra le tradizioni culturali spesso oppressive verso le donne e il desiderio di cambiamento: anche se Napoli New York non è un film esplicitamente femminista, il percorso di Celestina e la sua caratterizzazione suggeriscono un messaggio di emancipazione.
Salvatores inoltre celebra la forza delle donne di affrontare le avversità e di offrire un futuro migliore tramite un ritratto che si allinea con i temi dell’autonomia e della parità di genere: il rapporto tra Carmine e Celestina non è basato su una dinamica di potere, ma su un’alleanza paritaria che valorizza le sue capacità.
Visivamente, la regia di Salvatores è impeccabile, con una fotografia suggestiva che alterna il grigiore e la devastazione della città partenopea alla vastità dell’oceano e al sogno americano; nonostante ciò, la trama, pur essendo emotivamente coinvolgente, segue uno schema narrativo convenzionale, non riuscendo sempre a offrire una prospettiva realmente originale sui temi trattati.


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