Blade Runner

  • Regia: Ridley Scott
  • Attori: Harrison Ford, Rutger Hauer, Sean Young, Daryl Hannah, Brion James, Joanna Cassidy, Edward James Olmos, M. Emmet Walsh, Joe Turkel
  • Genere: Fantascienza
  • Paese: USA
  • Durata: 124′
  • Al cinema dal 14 ottobre 1982

Los Angeles, 2019: il cacciatore di replicanti Rick Deckard (Harrison Ford) viene richiamato forzatamente in servizio dal capitano Bryant per porre fine alla fuga di quattro Nexus 6, spietati replicanti di ultima generazione sfuggiti al controllo della loro compagnia di produzione. Si troverà a fronteggiare, tra gli altri, l’enigmatico Roy Batty (Rutger Hauer), il leader dei replicanti, ma potrà contare sul sostegno e sull’amore di Rachel (Sean Young), a sua volta una replicante, inconsapevole di esserlo, a cui sono stati installati ricordi per darle una maggiore parvenza umana.

Se 1984, romanzo di George Orwell del 1948 (notare l’inversione delle due cifre), segna la nascita del genere distopico in letteratura, Blade Runner è sicuramente una pietra miliare nel genere distopico sul grande schermo.

Anticipatore del cinema postmoderno nella mescolanza dei generi (noir e fantascienza in primis), nella rappresentazione di città del futuro con un melting pot di popoli, culture e linguaggi, nell’ardua distinzione tra uomini e replicanti, Blade Runner è un film profondamente politico sia nell’analisi del sociale sia in quella dell’individuo singolo: è la pellicola dei contrasti sociali, concetto espresso magnificamente con le immagini della città (la forma che fa il contenuto), con un basso di proletari in abitazioni ad altezza terreno, dalle mille lingue e professioni, e un alto di ricchi potenti costruttori di replicanti, da usare come schiavi per il controllo degli altri pianeti e moderni soldati mercenari.

Ma Blade Runner è anche la pellicola dei grandi temi dell’umanità: il passato con le persone da ricordare e il futuro che non può essere determinato a priori, come la data della morte che non può essere decisa da altri: il libero arbitrio contro il determinismo.

E su tutto il momento superbo dell’incontro tra Rick, l’uomo, il cacciatore di replicanti e forse anche lui stesso un replicante umanizzato, e lo spietato Roy, replicante diventato uomo con sentimenti ed empatie.

Varie le versioni finali del film che non sveliamo per non spoilerare: meglio scegliere la Director’s cut.

Classificazione: 5 su 5.

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