Tatami

  • Regia: Guy Nattiv Zar Amir Ebrahimi
  • Attori: Arienne Mandi, Jaime Ray Newman, Nadine Marshall
  • Paese: Georgia
  • Genere: Drammatico
  • Durata: 105′
  • Al cinema dal 34 aprile 2024

Leila Hosseini è un’atleta iraniana di judo. Parte insieme alla sua squadra e alla sua allenatrice fidata Maryam verso Tbilisi per i campionati mondiali, dove svolgerà una gara impeccabile. Ma man mano che sconfigge le avversarie, la pressione del regime iraniano si fa sempre più forte, anche perché la finale potrebbe giocarsi contro l’atleta israeliana Shani Lavi. Con le autorità che premono per obbligarla a ritirarsi fingendo un infortunio, da una parte, e il sostegno della famiglia che la segue da casa, dall’altra, Leila sarà costretta a una scelta difficilissima.

L’azione si svolge interamente nello stadio di Tbilisi dove si tiene il campionato. Seguiamo passo passo questo crescendo di tensione attraverso i singoli scontri di Leila: a ogni vittoria corrispondono nuovi sguardi, nuove minacce del regime, nuove telefonate all’allenatrice che sistematicamente, e quasi compulsivamente, si aggiusta il velo. Quel velo che le fa da monito e le ricorda di dover seguire delle regole imposte dall’alto che sembrano impossibili da sfidare, tanto meno da infrangere. Il tutto in un efficace bianco e nero a fare da sfondo a una storia di conflitto tra Israele e Iran ma che può essere interscambiabile con qualsiasi altra storia di regime, di ogni parte del mondo.

TATAMI è un film avvincente ed emozionante tratto dalle storie dei tanti atleti e delle tante atlete professioniste che devono portare sulle loro spalle non solo il peso e le angosce delle gare di portata internazionale e della competizione, ma anche le decisioni e le frizioni politiche delle nazioni che rappresentano. Un tema ancora più scottante visto l’avvicinarsi delle prossime olimpiadi di Parigi 2024, nell’attuale contesto socio-politico

È il primo film co-diretto da un regista israeliano e una regista iraniana, rispettivamente Guy Nattiv e Zar Amir, che l’hanno girato non a caso a Tbilisi, a due ore di distanza dalle due città di Teheran e Tel Aviv.

Presentato alla 80* Mostra del cinema di Venezia nella sezione Orizzonti.

Classificazione: 3.5 su 5.

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